Aiuto, al mio bambino si è rotto un dentino, cosa devo fare?
Capita abbastanza spesso che i bambini subiscano traumi ai denti, che possono scheggiarsi, fratturarsi, spostarsi o anche uscire dalla propria sede. Cosa fare in queste evenienze? La prima cosa, sempre, è mantenere la calma e tranquillizzare il bambino. Si tratta infatti di un evento traumatico che tende ad agitare anche i genitori, che a loro volta trasmetteranno la paura a un bambino già spaventato, soprattutto se si ha del sanguinamento, che nel caso della bocca può anche essere copioso. Quindi, prima regola: calma e razionalità, tutto si risolverà per il meglio!

Cosa può portare alla rottura di un dente da latte o un dente permanente?
La causa più frequente della rottura dei denti da latte (ma anche dei denti permanenti nei bambini) sono naturalmente i traumi. Bimbi che stanno apprendendo la posizione eretta o che muovono i primi passi, attività di gioco ancora non ben coordinate e controllate sono spesso all’origine di questi eventi. Crescendo, possono essere giochi un po’ troppo agitati, cadute durante le corse, ma anche alterchi con i compagni o gomitate involontarie a mettere a dura prova i denti.
Anche abitudini sbagliate come mordere penne e matite o il succhiare in modo prolungato il dito, il labbro o il ciuccio possono causare lesioni ai denti. Lo stesso dicasi per alcune anomalie dento-scheletriche, gli incisivi che sporgono in avanti (protrusione dentale) o la respirazione orale.

Il bambino si è rotto il dente: ma in che modo?
I denti, che siano da latte o permanenti, possono rompersi in diversi modi e – a seconda del tipo di rottura – sarà necessario agire in diversi modi. Vediamo come.
Rottura del dente
Il primo caso è quello della classica rottura: un frammento si stacca dal resto del dente. In questo caso, se possibile raccogliere il pezzetto senza pulirlo, neanche se si è sporcato di terra o altro (al massimo passarlo velocemente sotto un getto leggero di acqua tiepida), e conservarlo immerso nella saliva del bambino, nel latte o nella soluzione fisiologica. Se c’è sanguinamento tamponare la ferita con un panno pulito, se necessario si può far stringere una garza tra i denti al bimbo. Applicare ghiaccio a intervalli di cinque minuti e contattare subito il dentista, che potrà valutare la condizione del dente, l’entità del trauma e se procedere a riattaccare il pezzetto di dente staccatosi o se invece sia necessaria una ricostruzione.
Verranno inoltre probabilmente previste visite di controllo per verificare che il dente a causa del trauma non perda vitalità nei giorni seguenti.
Lussazione del dente
A seguito di un trauma, il dente potrebbe apparire spostato dalla sua sede. In questo caso sarà il dentista a valutare se attendere un riposizionamento naturale del dente o se procedere manualmente perché rientri correttamente in sede. In caso di sanguinamento procedere come detto sopra. Se possibile, soprattutto se ad essersi lussato è un dente permanente (o se non si sa se sia un dente permanente o da latte), spingere molto delicatamente il dente nella sua sede con mani pulite prima di recarsi dal dentista.
Avulsione del dente
Si parla di avulsione del dente quando questo esce completamente dalla sua sede, compresa la radice. In questo caso sarebbe particolarmente importante recuperare il dente caduto, prendendolo dalla parte dello smalto e senza mai toccarlo dal lato della radice. Non pulire né sfregare il dente, al massimo sciacquarlo velocemente sotto un getto leggero di acqua tiepida. Conservarlo immerso nella saliva del bambino, nel latte o in soluzione fisiologica e recarsi immediatamente dal dentista o ad un pronto soccorso pediatrico, soprattutto se si tratta di un dente permanente o se non si sa se sia permanente o da latte.
Mentre i denti da latte non vengono reimpiantati per non rovinare quello permanente sottostante, infatti, questi ultimi possono di norma essere riposizionati nella loro sede, ma bisogna agire molto velocemente (meglio entro un’ora).
Per interrompere il sanguinamento ed evitare il gonfiore procedere come spiegato negli altri casi.
Frattura dell’osso che circonda il dente
In alcuni casi a subire il trauma potrebbe non essere solo il dente, ma anche le strutture che lo circondano e lo tengono in sede: in questo caso è naturalmente necessario che sia il dentista pediatrico a valutare la situazione caso per caso e decidere come procedere. Poiché si tratta di lesioni di norma non visibili o occhio nudo è particolarmente importante rivolgersi subito al dentista quando si verificano traumi dentali di qualsiasi tipo.
Estrusione ed intrusione del dente
Si parla di estrusione del dente quando, a seguito di un trauma, il dente tende a scendere dalla gengiva. Sarà il dentista a valutare se sia il caso di aspettare un riposizionamento naturale del dente o se intervenire manualmente.
Al contrario, si parla di intrusione del dente quando questo rientra nella gengiva dopo aver subito un colpo. Anche in questo caso si potrà attendere un suo riposizionamento naturale o sarà necessario intervenire per sistemarlo: sarà il professionista a decidere il da farsi.
Perché è importante prendersi cura dei denti da latte rotti?
Si potrebbe pensare che, poiché sono destinati a cadere, abbia poco senso preoccuparsi dei denti da latte rotti o addirittura mancanti a causa di traumi. In realtà non è così: non solo sono importanti per lo sviluppo della dentatura del bambino, ma consentono una corretta masticazione e creano lo spazio necessario allo sviluppo dei denti permanenti, aiutando a prevenire sovraffollamenti e disallineamenti.
Inoltre un trauma a un dente da latte può provocare a sua volta danni ai denti permanenti sottostanti o all’osso, o provocare lacerazioni alle labbra o alla lingua. Ancora, se è pur vero che i denti da latte caduti non vengono reimpiantati, al contrario sarebbe importante riposizionare quelli permanenti e non sempre è facile per un non professionista riconoscere gli uni dagli altri.
Quindi per diverse ragioni è buona cosa considerare qualsiasi trauma dentale un’emergenza e contattare subito il dentista seguendo le sue indicazioni.
Riassumendo: cosa fare in caso di rottura di un dente del bambino?
In caso di rottura di un dente del bambino innanzitutto mantenere la calma così da non trasmettere la propria agitazione al piccolo già traumatizzato. Raccogliere il dente o il pezzo di dente staccatosi, se è presente la radice non toccarla. Non pulire né sfregare il dente neppure se è sporco di terra o altro, al massimo passarlo velocemente sotto un getto leggero di acqua tiepida.
Conservare il dente o il pezzo di dente immerso nella saliva del bambino, nel latte o in soluzione fisiologica. È possibile reimpiantare un dente permanente caduto se si agisce tempestivamente (meglio in massimo un’ora).
Sia che vi sia il distacco di un pezzo del dente o del dente intero, sia che vi sia una scheggiatura o una frattura senza distacco sarà bene considerare l’evento come un’emergenza e rivolgersi subito a un dentista pediatrico.

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Chi è la Dott.ssa Alessandra Tubiolo?
Il lavoro per e con i bambini come missione professionale: così prendono vita sorrisi belli e sani, fin dall’infanzia

Una volta si pensava che i denti dei bambini fossero di poca importanza e che a lavorare sulle bocche dei piccoli pazienti non si potesse fare danno, non più di tanto almeno. L’equazione denti da latte = poca importanza e poco danno era purtroppo prevalente: non l’ha mai pensata così però la dottoressa Alessandra Tubiolo, che anzi ha sempre sostenuto (e il tempo le ha dato ragione!) non solo l’importanza di agire quanto prima per curare e correggere le bocche dei piccoli pazienti, ma anche quella di avere un approccio corretto al bambino, alle sue paure e alle sue esigenze.
Una posizione forse dovuta anche ai professionisti con cui ha avuto modo di lavorare sin dall’inizio della sua carriera: laureatasi presso l’Università degli Studi di Milano con una specializzazione di Ortodonzia, fino al 1994 ha lavorato presso l’Ospedale San Raffaele, avviando nel contempo diverse consulenze e collaborazioni che l’hanno portata a comprendere e amare sempre più il lavoro per e con i bambini. Corsi di aggiornamento costanti e l’iscrizione alla Società Italiana di Ortodonzia e all’American Association of Orthodontists completano un curriculum tutto rivolto a questo campo.
Tanto che nel 1995 decide di aprire uno studio dedicato proprio ai piccoli pazienti nel cuore di Monza: non una realtà “per adulti” riadattata in chiave pediatrica, ma proprio un progetto dedicato solo a bambini e ragazzi fino all’adolescenza.